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Pet Food: Che Cosa È e Quali Sono le Normative

Pet Food: Che Cosa È e Quali Sono le Normative

Un settore che è in esponenziale crescita à quello del Pet Food. Ma di cosa si tratta? Quali sono le normative di settore? Cercheremo, in questo articolo, di riassumere tutte quello che c’è da sapere.

Pet è un termine inglese che si traduce in animale domestico. Il Pet Food, cibo per animali domestici, può essere di origine animale o vegetale. Una buona parte di produzione di questi alimenti proviene da filiere operanti nel settore dell’alimentazione umana (carni, soprattutto, tagli rimanenti come organi, ossa, ecc.).

Non bisogna pensare che il cibo per animali sia una specie di scarto degli alimenti destinati all’uomo. Molte realtà oggi non utilizzano sottoprodotti bensì materie prime di primissima qualità.

C’è chi ancora pensa che il cibo casalingo (preparato in casa) sia migliore di quello prodotto dalle industrie. Sostanzialmente, pensando ad aziende certificate e serie, è un concetto sbagliato. Preparare cibo in casa richiede una buona conoscenza delle esigenze fisiologiche e nutrizionali dell’animale anche in base alla taglia, attività fisica, fase di vita.

Le aziende specializzate sanno perfettamente cosa serve al tuo cane o al tuo gatto: producono cibo di qualità, non necessariamente da scarti alimentari.

Il cibo per animali domestici deve provenire da stabilimenti autorizzati e controllati. Non contiene droghe o additivi dannosi. Le normative europee sono rigorose (come i controlli) e richiedono etichette trasparenti, con informazioni chiare, che non devono confondere il consumatore.

Pet Food: che cosa è, una distinzione da fare

In tema di cibo per animali e sicurezza alimentare, bisogna distinguere due tipi di animali: da compagnia e destinati a diventare cibo per noi. I mangimi per questi ultimi sono trattati nel Reg. 183/2005, che prevede l’HACCP (analisi dei rischi e controllo dei punti critici) e l’applicazione di buone pratiche igieniche.

Tale regolamento si applica in tutte le fasi (produzione primaria di mangimi, immissione degli stessi sul mercato, somministrazione, importazioni/esportazioni).

Per le indicazioni sulla sicurezza dei mangimi (etichettatura, imballaggio, presentazione), bisogna fare riferimento al Reg. 767/2009, che riguarda anche gli animali da compagnia.

Ogni animale ha le sue necessità ed esigenze nutrizionali. I mangimi possono essere prodotti in forma secca, umida o come snack, principalmente a base di carne di vari animali con aggiunta di cereali e patate.

Sono permessi alcuni additivi (conservanti, coloranti, stabilizzanti, aromatizzanti) ed esistono in commercio anche mangimi dietetici per animali affetti da patologie. Il Regolamento include OGM, sostanze indesiderabili, prodotti biologici, tracciabilità, etichettatura.

In base all’art. 4 del Reg. 767/2009, il mangime per animali è conforme alla legge se è sicuro, sano, genuino, di qualità, etichettato, imballato e presentato secondo le normative vigenti, non ha effetti nocivi sul benessere degli animali e sull’ambiente, non contiene materiali soggetti a restrizioni o vietati. I materiali vietati sono: feci, urine, pelli trattate con sostanze concianti, rifiuti urbani solidi, semi ed altri materiali vegetali che hanno subito trattamenti con prodotti fitofarmaceutici e derivati.

Pet Food: normative di riferimento

Il Regolamento CE 767/2009 definisce le regole per etichettatura, dichiarazioni ed altre forme di comunicazione per garantire ai consumatori informazioni accurate e veritiere.

Ci sono altre norme di riferimento in Europa che regolano il mercato del Pet Food e mangimi per animali domestici:

  • Reg. CE 178/2002 (principi base per la sicurezza alimentare nel Pet Food);
  • Reg. CE 183/2005 (requisiti per l’igiene dei mangimi);
  • Reg. CE 1069/2009 (requisiti per sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati non destinati al consumo umano);
  • Reg. CE 142/2011 che contiene disposizioni di applicazione del Reg. CE n. 1069/2009 del Parlamento europeo delle norme sanitarie sui sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati non destinati al consumo umano;
  • Reg. CE 999/2001 recante misure contro le encefalopatie spongiformi trasmissibili (EST) con restrizioni sui materiali a rischio specifico, sulle regole e restrizioni import/export relative alle proteine animali trasformate;
  • Reg. CE 1831/2003 che regola l’uso degli additivi ammessi negli alimenti per gli animali domestici e nel cibo per animali in genere con eventuali limiti massimi;
  • Direttiva 2002/327 sulle sostanze indesiderabili nel Pet Food: stabilisce i limiti massimi per alcuni contaminanti (metalli pesanti, micotossine, diossine ecc.), le specifiche per le materie prime e per specie animale.

Presentazione, etichetta, ingredienti del Pet Food

La presentazione e le etichette dei mangimi devono essere chiare, non devono trarre in inganno i consumatori. I mangimi devono risultare rintracciabili in ogni fase della produzione, lavorazione e distribuzione per consentire di identificare i fornitori, attivare procedure di ritiro e richiamo di eventuali prodotti non conformi.

L’etichetta del cibo per animali domestici deve contenere le seguenti informazioni:

  • nome del prodotto;
  • definizione di prodotto;
  • informazioni di contatto del produttore, ed importatore o del distributore. Ed eventuali realtà atte al confezionamento;
  • specie animale a cui è destinato (grandezza, età della specie);
  • peso e volume dell’alimento;
  • composizione, analisi garantita;
  • elenco degli ingredienti utilizzati per produrre il Pet Food;
  • dichiarazione nutrizionale;
  • istruzioni per l’uso.

Pet Food: quali sono le certificazioni del settore?

Oltre alla tutela del benessere animale, nella ricetta, e che lo consuma, è importante l’aspetto ambientale, il valore dei produttori di Pet Food che attuano politiche di sostenibilità ambientale e riferita all’utilizzo di antibiotici e packaging sostenibili.

Per i padroni dei consumatori, in tal senso sono standard di certificazione, che possono essere seguite dalle organizzazioni produttrici. E che è bene conoscere per acquistare prodotti sani e sicuri.

Questi standard sono i medesimi che vengono applicati dai produttori di alimenti, e che hanno specifici scopi riservati al Pet Food.

Vediamo i principali:

  • BRC, British Retailer Consortium Global Standard. Standard per la sicurezza, qualità e legalità alimentare, per i produttori a marchio della GDO anglosassone;
  • IFS, International Featured Standard. Gemello di quello sopra, ma adottato dalla GDO europea, soprattutto quella tedesca, francese e belga;
  • FSSC 22000. Standard come quelli sopra, riconosciuto in tutto il mondo, nato dall’organizzazione no profit Food Safety System Certification Scheme 22000;
  • Global Gap. Standard privato che definisce la sicurezza, qualità legalità alimentare, oltre che la sostenibilità ambientale ed socio economica in ambito ortofrutta e mangimi;
  • GMP +. Standard privato che definisce la sicurezza, qualità legalità alimentare, oltre che la sostenibilità ambientale ed socio economica nel settore mangimistico;
  • Bio. Certificazione biologica, che attesta il rispetto del Regolamento Europeo 848/18;
  • Vegan. Certificazione vegana, che definisce l’assenza di prodotti derivanti da animali e dal loro sfruttamento;
  • Gluten free. Certificazione che attesta l’assenza di glutine sopra ai ma ppm.

Oltre queste attestazioni, che assicurano, ai ‘consumatori’ prodotti di alta qualità, sicuri per la loro salute, consigliamo anche di ricercare sulle etichette, o sui siti aziendali, la certificazione ISO 9001.

Altra attestazione importante da riscontrare è quella inerente alla certificazione ISO 14001, che dimostra l’impegno dell’azienda nei confronti della sostenibilità ambientale.

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